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“Francesco Lombardi nacque in Bergamo nel 1792, da Federico Lombardi proveniente da nobile famiglia bolognese, e da Giuseppa Zacchea, bresciana. I buoni esempi e l'arte del padre d'ebbero Francesco al Teatro, e fino dalla più tenera età fu tale e tanto il suo amore alla recitazione, che a sedici anni era amoroso nella Compagnia di Antonio Goldoni, a que' tempi rinomatissima. ...Ben presto meritò d'essere chiamato l'emulo di De Marini; e nella tragedia poi, nel vigoroso, nel forte, superò quanti commedianti allora vivevano. Tanto era in lui l'addentrarsi ne' caratteri che rappresentava, tanta la sua energia, tanto il suo fuoco, che una sera al Teatro Re di Milano, sostenendo la parte di Emone nell'Antigone d'Alfieri, si dié del pugnale nel fianco, di modo che lo si tenne per morto, e a torme la gente correva sul palco scenico ad attingerne notizie. Natura lo aveva dotato di svegliato e vivace ingegno, di alta e bella persona, di sonora e gradevole voce, insomma di tutti que' doni prelibati che portano un attore all'apogeo, e fanno immortale il suo nome. Perfino gli Oltramontani ne andavano maravigliati, ed egli poteva ben gloriarsi di formare la delizia dei Pubblici. Condusse pure Compagnie per conto suo. Nel fiore de' suoi mezzi, e forse nel più bel momento della sua carriera, desiderato e cercato da tutti i Capi Comici e Proprietarii di Teatri, disse addio alle scene la quaresima del 1825, e ritirossi in Bologna, segretamente maritatosi con illustre Dama, dov'era universalmente stimato ed amato. Nel giugno del 1845 impreveduta morte lo colse, e piombò nella desolazione e nel lutto quanti lo avevano avvicinato. Era il Pescantini grande amico coll'illustre attore drammatico Francesco Lombardi, che allora appunto aveva abbandonato il Teatro per isposare la Principessa Donna Maria Hercolani. Codesta Dama, nella stagione di villeggiatura, ritraevasi al suo feudo di Castel Guelfo. Colà la gentildonna, che di lettere e d'arti si dilettava, aveva ordinati squisiti trattenimenti di musica e di prosa. Rubini cantava, Lombardi recitava. Quest'attore desiderò rappresentare Oreste e Zaira. L'avvocato Pescantini e Gaetano Gattinelli vennero invitati da Lugo a prendervi parte; e si fu quella un'epoca memorabile nella vita artistica di Gaetano. tratto da: Maria Hercolani acquistò la sua tomba nello stesso chiostro della sontuosa cappella di famiglia, ma nel lato opposto, e il suo ritratto in marmo guarda proprio verso quella cappella.
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PANOPTICON DI BOLOGNA è un progetto di ALBERTO MARTINI. |